L’allergia alimentare (AA) è una delle principali patologie croniche dell’età pediatrica con importanti ripercussioni sulla qualità di vita del bambino e dei suoi genitori.
La strategia primaria per il trattamento dell’AA si basa su una rigorosa dieta di esclusione in grado di evitare l’esposizione all’allergene e garantire un apporto nutrizionale quantitativamente e qualitativamente adeguato per permettere regolare crescita e sviluppo del bambino. Una dieta di esclusione equilibrata, correttamente prescritta ed eseguita deve portare alla risoluzione dei sintomi entro 2-4 settimane, ottimizzando lo stato nutrizionale.
Purtroppo crescita, dieta e stato nutrizionale sono spesso inadeguati nei bambini con AA. L’alterazione della crescita può essere secondaria all’infiammazione allergica e/o compromissione della funzione digestivo-assorbitiva intestinale dovuta ad una dieta di eliminazione non corretta o a scarsa aderenza alla dieta o a contemporanea presenza di altre AA non diagnosticate. Al contempo, una dieta di esclusione che non rispetta i fabbisogni nutrizionali può determinare ritardo di crescita staturo-ponderale, deficit di oligoelementi e, in casi estremi, malnutrizione proteico-energetica o rachitismo.
In tale contesto particolare attenzione deve essere dedicata ai seguenti casi:
- bambino di età <2 anni con crescita o incremento ponderale inadeguato = 1 mese;
- bambino di età >2 anni con perdita di peso o assenza di incremento ponderale per un periodo = 3 mesi;
- declino del peso per l’età di 2 canali di centili;
- plica tricipitale inferiore al 5° centile per età;
- nella fase precoce della pubertà e al centro della stessa il declino della velocità di crescita > 2 cm/anno, rispetto all’anno precedente.
È necessario il regolare follow-up allergologico insieme alla periodica valutazione dello stato nutrizionale e della dieta per correggere precocemente ogni tipo di squilibrio ed evitare diete di eliminazione inutilmente prolungate.