Allergia alle proteine del latte vaccino

In Italia l’allergia alle proteine del latte vaccino (APLV) è la forma più comune di allergia alimentare in età pediatrica ed interessa sino al 3% dei bambini di età <3 anni. La gestione del bambino con APLV consiste nella completa esclusione delle proteine del latte vaccino e dei suoi derivati dalla dieta e nella scelta di adeguati alimenti sostituitivi.

Nel lattante con APLV allattato al seno si consiglia di proseguire l’allattamento materno, eliminando le proteine del latte vaccino dalla dieta della madre. Nel lattante non allattato al seno, l’unica alternativa è rappresentata da formule ipoallergeniche definite dall’American Academy of Pediatrics quali alimenti tollerati da almeno il 90% dei pazienti con questa affezione. Tali formule hanno una composizione in linea con le direttive dell’Unione Europea. Le formule attualmente disponibili in commercio sono diverse e comprendono idrolisati estensivi di caseina o di sieroproteine, proteine della soia, proteine parzialmente idrolisate del riso o aminoacidi liberi. La scelta della formula più adeguata deve tenere conto del meccanismo alla base dell’APLV, i sintomi, lo stato nutrizionale e della tollerabilità.

Le formule ipoallergeniche sono generalmente adeguate dal punto di vista nutrizionale sia per quanto riguarda l’apporto di proteine e calcio, che di tutti gli altri nutrienti. Al contrario l’utilizzo di latte di diverse specie di mammiferi (es. bufala, pecora, capra) non solo espone il paziente a squilibri nutrizionali riguardanti soprattutto l’apporto di proteine e di lipidi ma, contenendo proteine strutturalmente simili a quelle presenti nel latte vaccino, può dare luogo a fenomeni di cross-reattività. Il latte d’asina è spesso tollerato dai pazienti affetti da APLV, ma va tenuto in conto la differente composizione proteica e lipidica e vanno messe in atto adeguate correzioni dietetiche. L’utilizzo di altri prodotti o bevande vegetali (riso, soia, avena, farro, mandorla) non è consigliato nella dieta di esclusione del bambino con APLV per il loro scarso apporto nutrizionale.

Se il bambino con APLV, nell’ambito di una dieta di esclusione, segue una dieta bilanciata per età non ha bisogno di particolari supplementazioni. In ogni caso deve essere valutata la necessità di un’eventuale integrazione di calcio. La dose di calcio può variare da 500 mg/die nei primi anni di vita a 1000 mg/die o più durante l’adolescenza. L’integrazione di vitamina D viene raccomandata durante il primo anno di vita, come per tutta la popolazione pediatrica. È opportuno proseguire tale supplementazione durante tutto il periodo della dieta di esclusione considerando il ruolo della vitamina D nella regolazione del sistema immunitario.

Formula ipoallergeniche trattamento allergia alle proteine del latte vaccino
Idrolisati estensivi di caseinaNutramigen LGG 1,2,3; Pregestimil; Novalac Allernova AR
Idrolisati estensivi di sieroproteinePolilat 1,2; Hypolac; Aptamil ProExpert Pepti 1,2; Aptamil ProExpert Pregomin SP; Alfarè; Althéra
Idrolisati estensivi di sieroproteine e caseinaHumana AT1, Humana AT2
Formule aminoacidicheNeocate LCP; Neocate Junior; Nutramigen PurAmino; Aptamil ProExpert Pregomin AS
Formule a base di proteine della soiaAptamil ProExpert Soya; Formulat Soya; Monello Soia
Idrolisati di proteine del risoRisolac 1, 2, Monello Riso

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